La Spagna è dietro a paesi come Francia, Germania o Regno Unito in termini di capacità di ripresa dalla crisi economica causata dalla pandemia di coronavirus a causa della sua mancanza di digitalizzazione e investimenti esteri, tra le altre ragioni. Questa è la conclusione del rapporto sulla competitività pubblicato la settimana scorsa dal World Economic Forum, che classifica la Spagna al ventesimo posto tra i 37 paesi presi in esame.
Per stabilire la classificazione dei paesi in base alle prospettive di ripresa post-Covid, l'organizzazione considera 11 fattori, quali la digitalizzazione del mercato, la forza delle reti sanitarie, l'apertura agli investimenti esteri, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, la transizione energetica e l'aggiornamento dell'istruzione per i lavori di domani. Tra questi, la Spagna ha mostrato solo un buon punteggio nell'apertura del proprio mercato alla competitività nazionale e internazionale, dove si è classificata al sesto posto, e in relazione all'adozione di nuove tecnologie, dove era al settimo. Tuttavia, in categorie come R&S o progressività fiscale, rimane al di sotto del punteggio positivo.
Le migliori posizionate per riprendersi e adattarsi al mondo dopo la pandemia sono Finlandia, Svezia, Danimarca, Paesi Bassi e Cina.
Altre Restrizioni da Natale
La ripresa nel 2021 potrebbe essere colpita da diverse restrizioni a causa del picco di casi negli ultimi giorni. Queste nuove misure che hanno interessato viaggi e aperture delle attività a Natale “peseranno sulla ripresa economica del 2021” avvisano gli esperti del think tank spagnolo Funcas, dato che Dicembre influenza enormemente i dati GDP del quarto trimestre, il quale a sua volta impatterà sul primo terzo del prossimo anno.
Tuttavia, la mancanza di turisti continuerà a essere un forte problema nell’era della ripresa post-Covid. Nonostante Funcas preveda che il 40% dei visitatori internazionali tornerà nel 2021, un grande volume paragonato al 10% accolto nel 2020, il Paese sarà comunque ben lontano dal raggiungere i livelli del 2019, quando 83 milioni di turisti stranieri arrivarono in Spagna. In realtà, la grande dipendenza dal turismo di alcune comunità autonome è ciò che fa’ la maggior differenza nell’impatto del coronavirus fra di loro.
Per Funcas, possono essere divise in tre gruppi. Primo, quelle maggiormente colpite dalla crisi perché la maggior parte della loro economia dipende dal turismo: le Isole Baleari e le Isole Canarie, per esempio, che registreranno cali GDP molto più alti della media nazionale (-12%). Nel caso delle Isole Baleari, il loro GDP si ridurrà del 22%, mentre le Isole Canarie registreranno un calo del 17,8%, secondo le stime di Funcas.
Secondo, le comunità più in linea con il declino nazionale, dove sebbene il turismo abbia un peso importante, la loro economia è “in qualche modo maggiormente diversificata” e i viaggiatori nazionali sono più importanti degli stranieri, spiegano gli esperti. Qui possiamo trovare Madrid, Catalogna, le comunità valenciane e l’Andalusia.
E per finire, le comunità che sono emerse meglio dalla crisi corrispondono a quelle meno economicamente dinamiche, che vivono più grazie al settore primario e dove vi è una grande presenza del settore pubblico.
Si tratta di Murcia, Castilla-La-Mancha, Extremadura, Aragon, Navarra e Cantabria.
Riduzione dell' IVA
A causa delle considerevoli perdite e della non molto positiva prospettiva della ripresa post-Covid, molti azionisti chiedono una riduzione dell' IVA sul turismo. Fra di loro vi sono compagnie operanti nel settore del turismo sportivo, che chiede una riduzione dal 21% al 10%. La Tourism Board stessa, insieme al suo presidente, Juan Molas, chiede una riduzione dell' IVA. Il Signor Molas ha riaffermato un paio di settimane fa la sua richiesta di adottare un tasso d' IVA ridotto al 7% per il turismo fino alla fine del 2022, dato che ritiene che manterrebbe la competitività turistica della Spagna.
Molti altri gruppi hanno opinioni simili - la riduzione dell' IVA è stata richiesta da The National Association of Active Tourism Companies (ANETA), la Cantabrian Association of Active Tourism and Hostels (ACANTA), la Spanish Association of Mountain Guides (AEGM), e molte altre.
Aumento del Salario Minimo
Una delle conseguenze del collasso sono stati i licenziamenti di massa. Secondo gli esperti, i piani per aiutare i lavoratori autonomi a causa della cessazione delle attività e delle ERTE (il piano di congedo della Spagna) hanno mitigato l’aumento della disoccupazione molto più che in altre crisi, anche con la caduta delle affiliazioni alla Sicurezza Sociale in tutta la Spagna, specialmente nelle comunità dove la dipendenza dal turismo è maggiore.
Riguardo la controversia causata dall’aumento del salario minimo fissata per il 2021, Carlos Ocaña, direttore generale del Funcas, ha avvisato che la priorità ora sia “proteggere il maggior numero di compagnie e lavori possibile”.