Nel 2024 si nota come tanti albergatori preferiscano usare i propri canali di prenotazione – infatti, secondo un recente studio, prenotazioni dirette sui siti degli hotel fruttano in media circa $519, mentre quelle fatte tramite OTA (le agenzie online di viaggio) si aggirano intorno a $320. Questo dato, in generale, fa capire che il guadagno per prenotazione aumenta quando il cliente sceglie il sito dell’hotel invece di affidarsi a un partner esterno.
Aggiungiamo che i ricavi da prenotazioni dirette sono salita, diciamo, dell’8,5% rispetto al 2023 e ciò significa un valore superiore del 30% in confronto alla media globale di $380 ottenuta dai sistemi di distribuzione. In modo simile, se si guarda ai risultati di grossisti e tour operator – che misurano intorno a $446 per prenotazione – la differenza è già del 15%, evidenziando il vantaggio di operare in diretta, come osservato da SiteMinder.
Un altro aspetto interessante riguarda l’esperienza del viaggiatore: visitando il sito web dell’hotel, si trovano più opzioni e spesso si ha la possibilità di usufruire di up-selling, cioè di migliorare la scelta della camera. Al contrario, su altri canali possono non essere disponibili le tipologie di camere premium, mostrando come gli hotel offrano, in maniera quasi naturale, più soluzioni dirette.
L’analisi, che ha considerato oltre 125 milioni di prenotazioni, rivela come i siti degli hotel si piazzino sempre tra i primi due canali di distribuzione in molti paesi. Ad esempio, in Irlanda, Portogallo e Spagna i siti ufficiali risultano subito dopo Booking.com – una classifica che, in effetti, si è mantenuta stabile per più di cinque anni.
Certo, il successo dei canali diretti può essere ricondotto alla competenza degli albergatori in queste specifiche regioni e a una tecnologia, diciamo, efficace anche se non sempre lineare. Nel Regno Unito e negli Stati Uniti, però, i siti dei singoli hotel si posizionano al terzo posto, dopo Booking.com ed Expedia, che dominano la scena nella maggior parte dei casi.
Un ultimo punto curioso del rapporto riguarda la comparsa di nuovi partner per il 2024: aziende come Trip.com, Hopper e TBO Holidays stanno emergendo, classificandosi tra le prime 12 fonti di distribuzione in certi mercati o avvicinandosi a questa fascia.
Insomma, è edificante vedere come gli hotel ampliino le proprie vie di distribuzione, riconoscendo l’importanza di un mix che comprende sia canali B2B che B2C, creando così un'offerta sempre più ampia e, in qualche modo, più "umana".